Nella vita di un soprano free lance, come me, i momenti di imbarazzo quando ti domandano qualcosa che riguardi il tuo lavoro sono tanti… che dico? Tantissimi! 

Amore e Musica Vita da Soprano

Oltre ai soliti quesiti fastidiosi che un artista lirico deve affrontare del tipo: ma il tuo è un lavoro? Ma ti pagano? Ma devi studiare tutti i giorni, ma si nasce con la voce già formata? Ma perché dici che è un lavoro, non è un dono di natura? (che tristezza…)

Preferisci ascoltare il podcast? Eccolo qui, letto da me:

Dicevo, oltre alle solite spiacevoli domande, ve ne sono altre che non vi ho ancora enumerato come ad esempio: ma a che serve il direttore d’orchestra? Lui gesticola e nessuno lo guarda! Ma fai parte di una band? Ma sei famosa? Ma perché non ti ho mai visto in tv? 

E tra tutte queste, soprattutto, ve ne una, meno deprecabile delle altre a dire il vero, che infondo, pur nascendo da una giusta curiosità, pone il cantante, nella fattispecie me, il vostro soprano free lance preferito, in una condizione di terrore, misto ad angoscia. 

Scusa ma com’è la storia della Traviata, che l’ho vista in Pretty Woman? 

pretty woman

O peggio ancora: Scusa ma che differenza c’è tra Nozze di Figaro e Barbiere di Siviglia? Che Figaro è lo stesso!

E tu, vagli a spiegare che prima Figaro aiuta il Conte d’Almaviva a sposare la sua amata, Rosina, e poi, dopo sposato, cerca di portarsi a letto la fidanzata di Figaro?

Ma che figura ci fanno i personaggi dell’opera! 

E il Trovatore di Giuseppe Verdi che trova? Come la strega sbaglia e brucia per errore suo figlio? Ma che roba è? Che trama è? 

Il Trovatore, Verdi

E l’opera francese o peggio Wagner con tutta la saga dei Nibelunghi (Teralogia) e Thor.

E’ veramente un mare magnum e un pensiero allora ti assale e adesso come cavolo glielo faccio il riassunto di 4 atti, tre ore di musica e passa in soli 3 minuti? Cioè, come faccio a ridurre i tempi di un’opera in una canzone pop?

La mia capacità letteraria è indubbia, l’avrete capito con tutti questi podcast… tutti scritti da me (il vostro soprano free lance preferito), ma… se poi non sono capace??? 

Magari uccido sul nascere un potenziale melomane, che poi per colpa mia non va a teatro?? Nooo… già sono vuoti! Che orrore e, magari, a causa della mia incapacità, disgustato dalla mia sinossi dice agli amici che non vale la pena ascoltare l’opera…e di conseguenza nessuno viene più a teatro e noi moriamo di fame, più di fame di adesso che ci hanno ridotti alla fame!!!! Aiutoooooo!

Ebbene si, non c’è nulla di più complicato di fare un riassunto coerente di un‘opera che Vendetta d’amore e Topazio (le telenovelas che guardava mia nonna) a confronto sono la storia di Cappuccetto Rosso. 

Ebbene si, lo ripeto, non c’è nulla di più complicato di fare comprendere la bellezza, l’intreccio e gli sviluppi emotivi di un’opera, senza scadere nel banale lui lei e l’altro.

E quindi, ecco a voi il Pratico manuale dell’opera lirica!!!

Premessa: la prima cosa che si deve fare comprendere è che l’opera che nasce nel Seicento. Quest’opera non è la stessa dell’Opera del Settecento, che non è neanche la stessa dell’Opera dell’Ottocento, che non è neanche la stessa dell’Opera del Novecento. 

Insomma, da Jacopo Peri a Puccini c’è un oceano di differenza. Per quello che riguarda le trame i personaggi, lo stile, l’ambientazione. 

Insomma, mondi universi lontanissimi anni luce. 

Per praticità dunque saltiamo l’Opera barocca, saltiamo il Seicento e il Settecento infarcito con tutti quei recitativi che hanno l’unico scopo di far capire il cantante italiano, e andiamo direttamente all’Opera di fine Settecento e primi dell’Ottocento, che poi è quella più famosa, quella di Mozart, quella di Rossini, quella di Bellini, quella di Verdi, quella di Puccini.

Nell’Opera lirica follia, onore, gelosia, tradimento, amore, tutto il sentire umano è portato all’ennesima potenza. 

I sentimenti nell’Opera sono travolgenti, topici (squit) ma no nel senso di Topo!

Eh? Topici nel senso di estremi! 

I buoni sono più buoni che si può, gli ingenui più puri di cuore di un santo, e i cattivi proprio cattivissimi, e i traditori sono delle mer*** umane.

E le trame? Sono di re e regine di fantasia o esistite, ci sono battaglie, grandi personaggi storici come Giovanna D’Arco, Attila. Le trame sono tratte da grandi romanzi finanche il teatro di Shakespeare! Per non parlate delle opere usate come vessillo per il moto risorgimentale italiano in cui sempre aleggia il tema della giustizia e il tema della libertà (oggi un po’ fuori moda, direi). 

Ah, la libertà, un valore che è sopra la morte – intendiamoci – e l’amore… niente è più importante che ristabilire l’equilibrio quindi se c’è un pasticcio, se c’è un tramaccio, se c’è un inganno, state sicuri che durante l’opera si risolve… tanto muore qualcuno! 

Ps! Borin, e adesso non esagerare! Bisogna Innanzitutto dividere le opere in quelle che finiscono bene in quelle che finiscono male! E poi ce ne sono alcune doubleface, che hanno il finale a scelta, perché a seconda di dove venivano eseguite o a Napoli o a Venezia il compositore scriveva il finale che piaceva al pubblico, tragico o felice! 

Che paraculo eh? Ma pensateci: nell’economia delle finanze di un compositore, ma che gli fregava di scrivere due finali diversi? Tanto lo pagavano il doppio e poi chi lo avrebbe mai saputo? Non c’era internet!

Comunque, il sentimento che muove ogni trama è l’amore!

Ah, l’amour, il sentimento più nobile e gentile del mondo.

Eh, sì, perché in fondo tutta l’Opera parla di amore, sempre amore, solo amore! 

E che p***** tutti innamorati!

Amore contrattato, amore deluso, amore ritrovato, amore maledetto, amore abbandonato, amore e odio, amore incompreso… amore, amore, amore, amore!

Quanti Romei e Giuliette trasfigurati con altri nomi e in altre epoche, sempre in contrasto di famiglie! 

Ma tanto la sostanza è la stessa, quanti intrighi!! 

A volte, nell’Opera, accade che lo stesso uomo è amato da due donne e, allora, è tutto un contrasto, è tutto un sotterfugio, è tutto un pasticcio finché, alla fine, o muore l’uomo o muore la donna più cattiva o la ragazza più ingenua o a volte… muoiono tutti e tre! 

A volte succede che la stessa donna amata da due uomini e li guerre combattimenti sotterfugi… e, secondo voi, finisce meglio? 

Dipende dall’opera! 

Una lettera segreta… e succede un casino! Eh, vabbè, direte scripta manet… eh, magari! 

Nell’opera basta un pegno d’amore perduto, una spilla, un anello…un fazzoletto! Sì, un fazzoletto dimenticato è la rovina totale!!!!  Guarda Sonnambula o, peggio, Otello!!!! 

E i fiori?? Oh, non ne parliamo! I fiori hanno un posto l’eccellenza all’interno dell’Opera pensate al fiore che Violetta Valery (altresì detta la Traviata) regala al suo Alfredo per riportarlo “quando sarà appassito”! 

Detta in parole povere: bello torna tra due giorni che te voglio vedere! 

E i fiori donati da Suzel all’Amico Fritz, ma no non è un modo di dire, è proprio un titolo di un’opera! Puccini, sì, Puccini!

L'amico Fritz

Oppure i fiori pegno d’amore per Roberto, traditore, che poi giustamente muore!

Consiglio spassionato per tutte le donne tradite: ascoltate Le Villi di Puccini, fa sempre piacere vedere uno che crepa!

Fa sempre piacere vedere uno che crepa dal rimorso! Consiglio d’ amica! 

E in ultimo le violette di Adriana, che sono avvelenate dalla sua rivale, invidiosa! 

Adriana riceve un cofanetto, annusa le violette e muore avvelenata!

Ma si può essere più cattivi?

Eh, sì, pure i fiori avvelenati ci sono nell’opera! 

Altro che CSI MIAMI! Qui è thrilling ad ogni nota!

Nell’Opera c’è di tutto!

Come perché??? Ma ve lo immaginate la sera nell’Ottocento? Che palle a lume di candela ricamare nel silenzio assoluto! I grilli, i lupi ululanti nel bosco. 

Si dovevano pure divertire, no???

Ed ecco Rita di Donizetti che mena il marito, perché rompe una tazza! Sì si lo mena!!

Rita Donizetti

Ce ne vuole una almeno che picchi un uomo!

Qui con Otello che ammazza per gelosia, con la Carmen che muove per gelosia e nei Pagliacci in cui il pagliaccio ammazza Colombina per gelosia… ci vuole un po’ di contrappasso! 

Insomma, è tutto un casino, un vortice di personalità, di possibilità, di declinazioni dell’animo umano, che, poi, ve lo dirò da soprano free lance, come me) la vita reale ti sembra più semplice, infondo, sei cantante perché hai avuto a che fare con il peggio del peggio…tipo: la Zia Principessa (suor Angelica – Puccini) che è una cattiveria unica, o Jago che è una roba terribile, o un cadavere sotto al tabarro! Per carità!

Insomma, l’amore sul palco è insidioso, e spesso ti conduce a morte certa. 

Quando vivi intensamente l’amore di altri, quando ti immedesimi così tanto comunque qualcosa del personaggio ti resta addosso. 

Nel senso, quando si presenta un nuovo tipo e ti chiede: “vuoi uscire con me” con una voce stridula voce già lo escludi.

Ma se arriva con voce profonda a domandarti di uscire, accetti, ma allo stesso tempo ti viene naturale pensare:  

Sarà un Don Giovanni? E se è come il duca di Mantova – questa o quella per me pari sono- che se le porta tutte a letto? No, quello è il direttore artistico! 

Sarà come quella bruta mer*** di Pinkerton, che ti seduce ti mette in cinta e poi si presenta con la vera moglie??? Povera Butterfly, che altro poteva fare se non harakiri? 

Sarà come Werter tutto lacrimoso e tutto emozionato? Ma io non sono sposata come Charlotte e, quindi, passo.

E se ti capitano quelli eccentrici delle opere di Britten?? 

E non parliamo di quello scemo di Pollione che scopre di amare Norma solo perché lei si brucia viva.

Forse quello che preferisco è Nemorino che ama la sua Adina nonostante sia una stronza patentata, un santo! Tanto, poi, vince sempre l’amore vero!

Ah, che meraviglia scendere dal palco, l’amore da romanzo lo lascio volentieri nelle pagine dei libri, o nelle trame dei libretti. 

Che meraviglia smetter i panni del soprano free lance e tornare ad essere io, me medesima, Alessandra.

Chi? Labborin??  

Vabbè, dicevo, che meraviglia vivere la vita reale, l’amore quotidiano in serenità e semplicità.

Se, se, Borin, vogliamo dire che ti accontenti una passeggiatina sul lago, filmetto, un aperitivo in piazza, una vacanzetta al mare soli soli?

Si

Ma dai! Chi te crede?? Te tutta frou frou, sul palco! Non ti ci vedo!  Il tuo boy friend deve essere deve essere uno che spacca! Uno… ecco, uno spaccone!

Ma, nooo! Che dici???

Ma che vuoi dirmi che a te, per farti innamorare, ti basta certo una rosa? 

Beh, cara, su questo hai ragione, non mi basta!! Come minimo, voglio un rosone! 

Alla prossima.

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