
Ah, il Natale che meraviglia! Nonostante il freddo e la neve, il cuore si scioglie dai gelidi obiettivi lavorativi per abbracciare la tradizione con tutto il suo calore!
Guarda che l’hai già detto due puntate fa sta cosa!
Ah, si? Ma come sei pignola oggi! Musica!! Ah, il Natale, un periodo pieno di luci, alberi natalizi e lettere a Babbo Natale, colori e presepi, cioccolata calda e torroni, panforti e panpepati, croccanti, panettoni, pandori, biscotti di zenzero…
Aridaje, me stai a fa insgrassà!!!!
Ma cara, sei già ingrassata!
Ma chi io? Ma quanno?

Sì, tu! Non negarlo! E poi ti ho vista ogni mattina mangiare tutti quei panettoni con l’uvetta e i canditi inzuppati nel caffelatte, e comunque, mettitela via e perché adesso è arrivata anche la Epifania, che tutte le feste porta via, ma nella calza si trovano ancora…

…caramelline, monete d’oro al cioccolato, torroncini, liquirizie, praline, zuccherini, tavolette, lecca lecca, marshmellow e la meravigliosa galette de rois e poi, e poi….
Preferisci ascoltare il podcast? Eccolo qui, letto da me:
Ah, ma che è tutta sta baldoria? Nella mia calza c’ho trovato solo er carbone!!
Ah, cara! La Befana mi ha detto che sei stata cattiva cattiva, sempre a trovare il lato negativo delle cose, ad essere pessimista… vedi cosa succede?

Ahò, ma io, nun so pessimista! Io te metto er dubbio, e tu lo sai che pure Socrate diceva il dubbio è fondamentale si vuoi ragionà! “Piccolissimo è quello spirito che non è capace o è difficile nel dubbio”, diceva Leopardi! Ma perché mi guardi in quel modo? Che ho detto? Ma che, te sei offesa?

Musica!! Ah, il Natale! Voi credevate che mi fossi dimenticata e invece no!!
Ecco mi qui raccontarvi che oltre ai dolori dei concerti fatti al freddo e al gelo o con il riscaldamento a turbina compressa, che poi, diciamocelo, passiamo la vecchiaia con i reumatismi, ci sono le gioie del Natale! Per esempio: vedere le locandine ben fatte e senza errori decorare il luogo del concerto e il circondario, ti riempie il cuore di gratitudine verso l’universo. Oppure arrivare e trovare un posto accogliente per l’esibizione, magari la chiesa già calda perché proprio per te la riscaldano giorno e notte da una settimana.

Oppure trovare la sala storica tutta addobbata e con una temperatura confortevole, persino con quell’accortezza dell’umidificatore per la voce che quasi ti senti in colpa ad esserti portata i leggins di lana e la crema riscaldante! E poi trovare il camerino tiepido!
Eh, si, perché l’ultima volta non volevo darci il carico da undici con la sfiga, ma anche cambiarsi al gelo non è il massimo e quando riesci a farlo senza che ti si ghiaccino i peli della lingua, è meglio!!
E poi la regina di tutte le gioie: la bottiglietta d’acqua tutta per te, ti fa sentire amato e considerato… è una cosa che mi fa sempre emozionare. E poi ci sono quei concerti che restano scolpiti nella memoria: 2015 Orgiano. Il Concerto dell’Epifania del 5 gennaio, pensate, lo feci il 2 febbraio a causa di una laringite che mi aveva reso afona. Chiamai, per cancellare il concerto o proporre una sostituta, ma mi venne risposto: “Signora Borin, noi vogliamo sentir cantare lei, festeggeremo l’Epifania tutti insieme appena sarà guarita”.

Ah, il Natale!!! A Natale sono tutti più generosi, mazzi di fiori alla fine del concerto (se ne ricordano, incredibile!), poi rinfreschi imperiali (ma comunque se non arrivi in tempo si mangiano ugualmente tutto), ci trattano da re e regina, tanto che pure il bonifico ti arriva il giorno dopo e non devi aspettare tre mesi come al solitoe fare giochino delle telefonate intermittenti a chiedere cento volte: “Mi scusi… ma quando mi paga?!”.
E poi, ve lo dico, il Natale ha acquistato una patina di lucentezza maggiore quando, circa dieci anni fa, ho scoperto che il vin brulè non mi fa male prima del canto, cioè capite è una gran notizia! Fantastica!!! Poter sbevacchiare ai mercatini di Natale senza paura del reflusso. Questa grazia non so se è per il vino in sé, e quindi compatibilità con il sangue veneto per parte di padre, o per le spezie, la cannella e l’arancia, quindi la sicilianità da parte di madre!

Ahò, e io? Così sembra che m’hai adottata, e nun semo manco parenti!!!
mah, tu stai buona! Sono nata a Roma, e si sente.
Ah, il Natale, che meraviglia! Un periodo stressante, ma allo stesso tempo estremamente corroborante! Capire che la gente ama così tanto la musica, ci dà il coraggio per affrontare tutto il resto dell’anno in cui alla gente sembra che non gliene freghi proprio niente di assistere al nostro concerto per pianoforte violino di Schumann (Robert Alexander Schumann. Zwickau, 1810 – Endenich, 1856) o alle splendide sonate di Scarlatti (Giuseppe Domenico Scarlatti. Napoli, 1685 – Madrid, 1757) per clavicembalo solo o alla Musica da Camera francese di Debussy (Achille-Claude Debussy. Saint-Germain-en-Laye, 1862 – Parigi, 1918) o ai meravigliosi Quartetti di Beethoven (Ludwig van Beethoven. Bonn, 1770 – Vienna, 1827), che quest’ anno abbiamo dovuto saltare, povero Beethoven non ti si è filato nessuno nel tuo anniversario!

E poi a Natale è l’unico mese all’anno in cui rispettiamo finalmente i ritmi simili a quelli degli altri lavoratori, tipo ufficio, perché abbiamo prove e concerti tutti i giorni.
Te ricordo che studiare per un musicista equivale ad un orario di lavoro degli altri!
Ma davvero? Io lo so, ma vallo a far capire alle persone insensibili. Quando noi studiamo, è lavoro. Dovremmo essere pagati tutti i giorni, come sarebbe giusto, ma non è mica colpa nostra se ci fanno fare uno o due concerti al mese perché in Italia, si sa, che ci sono sempre pochi danari per la cultura.
Ah, ah, ah!!! E ad esso manco quelli!
Musica! Ah, il Natale un periodo in cui la gente è felice di vederti e non ti risponde con il solito: “… no, ma che lavoro fai?”. E’ un mese in cui ci dimentichiamo di tutte le dimenticanze, di tutte le mancanze di rispetto e di considerazione! È quel momento in cui il pubblico canta con il sorriso tra le labbra, li vedi nel brillare dei loro sguardi che con la mente cantano con te e lo percepisci tutto il calore di quei cori fatti di pensieri, ricordi e felicità!

Ah, come sarebbe bello che lo facessero anche con una cantata di Bach (Johann Sebastian Bach. Eisenach, 1685 – Lipsia, 1750) o o con una bella aria d’opera, magari di Bononcini (Giovanni Bononcini o Buononcini. Modena, 1670 – Vienna, 1747), ma tutto non si può avere! E comunque, a dircela tutta, è un periodo in cui riesci anche a proporre musica rara con la scusa che è natalizia e senza timore del rifiuto, tiriamo fuori gli attrezzi del mestiere: clavicembalo, viola da gamba, violino barocco, liuti, arciliuti, flauti dolci, trombe e tutti gli organa possibili.
E quindi puoi divertirti ad eseguire autori meravigliosi con pastorali come Merula (Tarquinio Merula. Busseto, 1595 – Cremona, 1665),Cazzati (Maurizio Cazzati. Luzzara, 1616 – Mantova, 1678), Cossonio (Carlo Donato Cossonio. Gravedona, 1623 – Gravedona 1700), BachoHandel (Georg Friedrich Händel. Halle, 1685 – Londra, 1759) anche in paesi della piccola provincia.

Perché chi l’ha detto che la musica raffinata e rara, le cantate colte con clavicembalo e il violino debbano essere appannaggio solo delle grandi città e delle sale conosciute? Onore agli assessori lungimiranti che osano fare cultura seriamente nelle proprie cittadine! Perché non c’è mica solo Astro del ciel, Gli angeli nelle campagne e Tu scendi dalle stelle.
E poi vi dirò, perché solo un soprano free lance come me può saperlo, quant’è bello meravigliare un pubblico di gente semplice con melodie complesse e comunicare così i colori del Natale in maniera nuova, raccontando di vite sconosciute, di suoni senza tempo, sentendo poi, quando vengono a stringerti la mano, che quel Monteverdi (Claudio Giovanni Antonio Monteverdi. Cremona, 1567 – Venezia, 1643) non l’avevano mai sentito, ma è stato bellissimo, o quel Merula è stato più commuovente dei Pooh.

Beh, che dire? È Gennaio! Missione Natale Compiuta!
I concerti sono andati, la gente è stata felice, ci hanno pagato. I campanellini smettono, così, di suonare, i regali sono stati scartati, le renne tornano a riposare nella loro stalla, anche i saldi sugli oggetti natalizi sono terminati e i pensionati ricominciano a passarti davanti!
La magia è terminata. Anche noi musicisti come gli elfi di Babbo Natale torniamo nei ranghi e alla fine di questo mese musicale riponiamo con grande amore, e già un po’ di nostalgia, gli spartiti che ci hanno accompagnati nel simpatico raccoglitore con su scritto NATALE, che tutti noi abbiamo in casa. Staranno li, quei fogli, quelle note, a riposare fino al prossimo anno.

E poi? E poi ricominciamo a studiare e non ci diamo per vinti e continuiamo il nostro lavoro silenzioso e imperterrito nel costruire un mondo migliore fatto di bellezza, perché è la Bellezza che salverà il mondo e il mondo è di chi sa vedere Bellezza, di chi osa immaginare il futuro, di chi si impegna per un ideale e chi sono queste persone se non i visionari e gli spiantati artisti?
Guarda che hanno chiuso tutto, per certa gente avemo da morì!!!Ricordatelo!!!
Ah, lo so, ma la Bellezza non morirà mai! Lo so che questo Natale i concerti sono stati pochi, ma sono certa che forse per la prima volta tutti abbiano sentito realmente la mancanza dell’arte e di noi. E poi la musica non si è fermata e noi artisti abbiamo trovato il modo per farci sentire comunque, usando l’on-line e osando nuove frontiere. Ma, fidatevi, senza il pubblico nessuno spettacolo è veramente uno spettacolo perché non si crea la magia, perché la musica è fatta per la gente ed essa vive dei respiri e dei sogni di chi la ascolta amplificandone la bellezza!
E nessuno schermo, nessun microfono sarà mai è in grado di riportare quella sensazione che il vederci dal vivo crea! E se, come dice il proverbio, niente è più definitivo del provvisorio, mi appello a tutti perché questo proverbio abbia la sua eccezione, già da domani!

Alla prossima.
Mi sono perso sulla lunga disquisizione del racconto proposto sulle “Gioie” dei Concerti di Natale e, man mano che leggevo, pensavo alla gradita bottiglietta d’acqua (prezioso gesto di cortesia), al possibile bicchiere di vin brulè ed al ricordato concerto ad Orgiano che Ti è rimasto scolpito nella memoria ! Ma questo ricordo speciale è riferito ai numerosi scalini che hai dovuto fare per raggiungere la chiesa (… per le prove) e la conseguente laringite? L’anno 2020 è finito e così il Natale e i pochi concerti che ci sono stati. Pensiamo ad un buon inizio e che il concerto dell’Epifania sia magnificamente un inizio, una buona speranza di ulteriori concerti, tanti applausi e che …….. la magia continui ! Tanti auguri accompagnati da buon bicchiere di vino Costalunga.