Nella vita di un Soprano free lance, come me, accade di tutto, ma veramente di tutto e quindi, in questa puntata di Vita da Soprano, vi racconterò una delle giornate più folli della mia vita di artista.

Preferisci ascoltare il podcast? Eccolo qui, letto da me:

Tutto ebbe inizio con la solita telefonata…

Buongiorno, La chiamo in merito a una live performance da fare nella nostra galleria d’arte per un vernissage.

“Ah, che bello”. Ho pensato. “Ne ho fatte tante di inaugurazioni di mostre! Mi piace da matti cantare in mezzo alle opere d’arte. Sentiamo cosa ha da dirmi”.

parolacce-in-lirica-vita-da-soprano-1

Si tratta di una performance un po’ particolare, senza accompagnamento musicale. Lei dovrebbe cantare su un testo già prestabilito alcuni temi delle opere che sono in cartellone quest’anno, qui a Verona; in realtà sarebbe una rielaborazione vocale, lei e esperta in queste cose?

E mi disse con discrezione il cachet, che non era mica male.

“Beh, sì”. Risposi. “Io improvviso su cinema muto da anni e, in generale, sono abbastanza esperta in live performance ho cantato in parecchi vernissage, per cui accetto volentieri! (…e ci credo visti i soldi!) Mi scusi, ma in che senso si tratta di un testo prestabilito”? 

Si tratta di un autore americano Grandmaster Flash, lo può trovare su YouTube. Anzi per facilitare il lavoro, gentile signora Borin, le inviamo il testo tradotto in italiano. Le mando immediatamente tutti i documenti da compilare.

E neanche dieci secondi dopo mi arriva la mail e, quindi, io firmo tutto come si suole e mi appresto a pensare al mio nuovo incarico. Sarà divertente? Cerco su YouTube ‘The Message’, Grandmaster Flash. Premo play….

Grandmaster Flash

Oh, mio Dio! Ma che roba è???

E neanche cinque secondi dopo mi arriva via messaggio il testo! Ma questi, che fretta hanno?

Inizio a leggere il testo:

Certe volte è come una giungla

Mi chiedo come fermarmi per non sprofondare.

Certe volte è come una giungla

Mi chiedo come fermarmi per non sprofondare.

La solita ripetitività della musica moderna.

Vetri rotti dappertutto.

Urca!!!

La gente che piscia sulle scale.

Oh, mio Dio!

Semplicemente se ne sbatte.

Grandmaster Flash testo

Non sopporto la puzza, non sopporto il rumore.

Ma che testo è?

Non ho i soldi per andarmene, immagino di non avere scelta!

Eh, infatti ho firmato il contratto, manco io adesso ho scelta! E adesso che faccio?

Topi nella stanza di fronte, scarafaggi sul retro.

Oh, santo cielo! Altro che libretto d’opera!

Drogati nel vicolo con una mazza da baseball?

E poi leggo una serie di vaff*** che non finiscono più!! E che cavolo! E come faccio io a dire tutti questi vaff*** mentre canto in lirica?

Grandmaster Flash personaggi

Emerge improvvisamente tutta l’educazione asburgica da signorina di buona famiglia che ho ricevuto in casa. Echeggia nella mia mente la voce di mia madre: “Non è tanto carino dire vaff*** in giro!”

Insomma, non so che cosa fare. Sono incerta, ho firmato il contratto, li richiamo? Annullo??? Sono agitatissima.

Telefono ad un paio di amiche: “Ciao, senti, mi hanno chiamata per una live performance in cui devo anche cantare la parolaccia vaff***, ma te che faresti?”

Ah, ah, ah!! Ale, ho dato il tuo nome, perché tu hai coraggio! Io non lo farei mai!

Ma che cavolo!!!! “Io ho coraggio??? Ma che stai a dì?? Io mi vergogno come una capra!”.

“Ciao, mi hanno chiamata per una live performance …”

Ah, sì. T’interrompo subito. Ho dato il tuo nome perché tu le sai fare queste cose contemporanee!

Ma che cavolo! Ma tutta questa stima di me viene fuori solo adesso??!!!

Grandmaster Flash lp

“Ciao, senti mi hanno chiamata per una live performance in cui devo anche cantare la parolaccia vaff***, non mi dire hai dato anche tu il mio numero!!”

Ma no, Ale, ma che figata! Ma ti rendi conto che sei l’unica al mondo a fare una roba del genere? Ma sei sempre così originale, cioè sempre dopo Marco Masini. Potrai dire un giorno di aver cantato negli acuti un vaff***

Eh, niente, se mi toccate sull’idea dell’originalità io mi sciolgo in brodo di giuggiole. E ho pensato che sarei stata l’unica. Quindi sì, va bene! Esperienza, conoscenza… out dalla comfort zone. Mi farà bene! Spero! Vabbè, ormai è fatta e comunque farò in modo di mettere, furbescamente, negli acuti tutte le parolacce, così non si capisce niente! Santa lirica che non si capiscono le parole!

Grandmaster Flash locandina

Un mese dopo, arrivò il comunicato stampa.

Venerdì 15 luglio 2011, a partire dalle ore 18.30, nello spazio espositivo della FaMa Gallery si terrà la performance inedita ‘The Message’ dell’artista inglese Barry Reigate.

Rievocando la tradizione lirica veronese, che proprio in quei giorni vede aprirsi la stagione operistica nella suggestiva cornice dell’Arena, il soprano Alessandra Borin si esibirà con il brano ‘The Message’ tratto dal repertorio hip hop del celebre dj americano Grandmaster Flash.

 Oh, santo cielo! C’è anche il mio nome!

comunicato stampa the message

Questa live performance avrà come fondale d’eccezione le opere dell’artista Barry Reigate, esposte alla FaMa Gallery nell’ambito della collettiva a cura di James Putnam, ‘Phantasmagoria’.

Ah, è pure una collettiva…

“È una giungla a volte, e mi domando come fare a non sprofondare”.

Anche io, Aiutoooo!!!!!

Queste sono queste le parole del Joseph Saddler, in arte Grandmaster Flash, considerato uno dei più aggressivi e innovativi padri della sperimentazione in campo hip hop.

Eh, ho notato!  

‘The Message’ è un testo molto forte, fra i primi a parlare del degrado e la frustrazione vissuta nel ghetto, di violenza ed emarginazione sociale, uno scenario che incarna perfettamente l’opera di Reigate.

Mio Dio, in che posto sono finita???

Il contrasto tra la cultura alta rappresentata dalla tradizione lirica, ed il testo della canzone che narra il disagio degli ambienti della sottocultura, andranno a creare una situazione paradossale e proprio per questo efficace per percepire la spregiudicatezza formale e l’irriverenza stilistica di Reigate.

Eh, sì mica lo dici che devo dire vaff*** e parolacce a raffica, mentre canto!

Sembra quasi una cosa elegante.

the message artribune

Giunta nella meravigliosa galleria d’arte, mi fu presentato l’abito di scena.  

Era un voluminoso costume del periodo rinascimentale con tanto di cuffietta modello Romeo e Giulietta, bordeaux, tutto pieno di perle e di alamari dorati.

Ah, ah! Che roba trash, comunque sempre meglio di certe regie che si vedono a teatro.

Di sfuggita leggo il curriculum dell’artista. 

the message spettacolo live

Barry Reigate (1971). La sua arte nasce da una sintesi di vari generi espressivi: street art, spray art, low-brow art. Le sculture, realizzate con jesmonite gocciolante… 

E che è la jesmonite gocciolante?

…e i graffiti d’ispirazione cartoon creati con strati sovrapposti di collage, disegno, pastelli e aerografo, sembrano cogliere gli istinti primordiali del desiderio, della depravazione, della violenza e dell’orrore.

Annamo bene, ma dove sono finita?

Ero pronta, anche un po’ agitata. C’era pubblico e poi c’era questo grande telo nero che copriva il quadro alle mie spalle e un sacco di fotografi, manco fossi sul red carpet di Venezia e io col mio diapason, inizio a cantare.

the message barry reigate spettacolo

E mentre canto, scoprono l’opera; con la coda dell’occhio la vedo.

Oh, ma Dio santo, che roba è? Topi con la valigia e clown???

spettacolo the message

In quel momento mi so sentita morire!

spettacolo live the message

Ma nel vortice degli eventi mi venne un meraviglioso vaff*** su un si naturale, talmente tanto bello e tenuto, tipo Musetta nella Bohème.

Eh sì, un si, appunto! Il più bello che un artista lirico abbia mai eseguito su quel testo.

Oserei dire anche l’unico al mondo.

the message live performance

Ovviamente la storia non finisce qui, alla fine tutti felici e contenti.

the message barry reigate

Ho stretto le mani a decine di persone, foto a manetta con questo e quello e sono stata anche invitata a cena assieme al simpatico pittore che continuava a parlarmi in inglese, e ad ascoltare quella canzone in ogni momento e poi giù col Valpolicella risotto all’Amarone e altre leccornie del genere siamo finiti a sfrecciare sgommando qua e là sulla tangenziale di Verona, con questo brano in loop a volume altissimo.

Sembravano tutti impazziti, l’organizzatore della mostra, il pittore, io che urlavo, sembrava tipo un’auto da gang americana io ero dietro e già mi vedevo schiantata nel fosso. Ci mancavano solo i mitra, e la banca da svaligiare.

scena the message barry reigate

Mi hanno scaricata vicino al parcheggio di Piazza Bra con una mega sgommata, nel silenzio delle quattro del mattino! Ridendo come pazzi, ci siamo salutati con sincero affetto perché alla fine, la missione era compiuta! Infatti, era proprio venuto tutto come Barry aveva immaginato per il suo quadro… colori, musica e messaggio emotivo, infondo, edificante! L’arte unisce, sempre!

Mi ha abbracciata fortissimo, invitandomi a Londra per una nuova live performance. E io in quel momento ho pensato “Seee, con cavolo che ci vengo”! Oppure sì, perché no?

alessandra borin

La luce rosea e soffusa illuminava il silenzio del viaggio di ritorno. Tornando verso casa provavo già un po’ di nostalgia per quella folle giornata tra opere contemporanee e nuove idee.

“Guardati intorno, che meravigliosa alba, è già domani e io sono un’altra”. 

Ho acceso YouTube cercando ovviamente compagnia, e ho messo Grandmaster Flash, alzando il volume fino a casa con addosso ancora tutta l’elettricità di quella esperienza. Ho riso di me stessa e della mia iniziale reticenza e mi sono detta: “Ale, effettivamente, come puoi crescere artisticamente se non si mandi gli schemi un po’ a quel paese?”.

alessandra borin the message barry reigate

E ringraziando l’universo, sono andata a dormire pensando alla mia vita tanto originale e al mondo dei musicisti, che a volte si prendono un po’ troppo sul serio e che, senza schemi, ogni tanto si può mollare l’ancora e veleggiare verso nuovi orizzonti e che, ogni tanto, ci sta davvero bene un bel vaff***!!!    

Alla prossima.

Post Scriptum: il simpatico e creativo Barry mi ha rinnovato il suo invito a Londra anche qualche settimana fa per nuovo un vernissage. Credo che ci andrò.

Ringrazio ancora Mark Blower per le foto della giornata!

One thought on “13. Parolacce in lirica”

  1. Non c’è dubbio che per Te è stata un’esperienza non facile da affrontare, benché superata con stile e garbo e con il buon merito di strette di mano e foto a manetta.
    Ma qui il commento si fa difficile!
    Mi ricordo che tempo fa fui invitato ad una mostra di pittura di un’artista e sollecitato ad esprimere una valutazione, mi venne spontaneo dire di aver provato delle “emozioni a colori”. Trascorse un po’ di tempo e l’artista (Emanuela Messina) mi invitò ad altra sua mostra (bei quadri) dal titolo “Emozioni a colori” !
    Ora, da quel poco che ho visto in quella galleria d’arte di Verona, di “emozioni” non ne ho proprio sentito e m’ immagino che per te la “location” avrà fatto la stessa mia sensazione; poi non sono a conoscenza dei Tuoi gusti “pittorici”.
    Sicuramente nella vita di un’artista può accadere una giornata di follia, e Tu ci sei finita dentro; un consiglio che posso suggerire è di leggere il contratto prima di firmarlo, anche perché (mamma insegna) : ““Non è tanto carino dire vaff*** in giro!”
    E poi, le amiche che hanno suggerito il Tuo nome … per partecipare alla collettiva “Phantasmagoria” o per farti un bel “colletto” ? L’abito però non era niente male, abbastanza scenografico, solo le perle non potevano pareggiare con la Persona che sei. Credo comunque che le persone non hanno notato il trash dell’abito (come hai pensato Tu) o peggio ancora se fosse stato kitsch.
    Magari queste ultime, sono state sollevate dal non trovare le sculture di Barry Reigate realizzate con jesmonite gocciolante così hanno risparmiato l’effetto di vedersi gocciolare i propri occhi (mi scusi per il mio parere Mr. Barry Reigate); e poi, immaginandomi di entrare alla FaMa Gallery, perché invitato a vedere le sue opere, mi sarebbe balzato in mente l’interrogativo “Carneade” chi era costui ?” .
    Più che “sperimentazione” hip hop (per il mio spirito d’osservazione), avrei visto un flip flop completo. Meno male però che la scelta di chiamare il soprano Alessadra Borin per la performance inedita del brano “The Message” è stata più che indovinata e al pari della celebrità del dj americano Grandmaster Flash.
    L’imbarazzo sarà stato forte ed una cosa poco elegante per Te intonare un “vaff***” in quell’ambiente e nel vortice di quella manifestazione; però l’hai superato perfettamente, sovrapponendo quel si tipo Musetta nella Bohème .
    Comunque giusto dire e sperimentare nuove idee per ampliare il proprio percorso professionale.
    Per il rinnovato invito a Londra (in piena pandemia ?) … oltre la mascherina, metti in valigia il costume rinascimentale, così se Ti porterà a Buckingham Palace, sarà più facile entrare: “Noblesse Oblige” … ed il soprano che conosco ne è all’Altezza.

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