Nella vita di un Soprano freelance, come me, i giorni non sono mai uguali agli altri! È tutto un fermento di telefonate, incastri in agenda, intrecci, nuove conoscenze, vecchie conoscenze che riemergono dal passato rinnovate per cambiare le carte in tavola del gioco della vita, per ricordare, creare, abbattere muri e costruire nuovi ponti.
Preferisci ascoltare il podcast? Eccolo qui, letto da me:
È un lavoro questo che ti porta lontano, sia con la mente che con il corpo, che ti permette di abitare nuovi posti, ti da modo di far vivere nuova musica, sempre vecchia comunque, di riscoprire quella che credevi di sapere ma che si rinnova improvvisamente perché il tuo sguardo su di essa è cambiato con il tempo.
Insomma, nella vita di un artista, un artista di quelli veri, mai un’esperienza è uguale all’altra!
A volte poi imbocchi sentieri per caso e ti ritrovi laddove mai ti saresti aspettato, per esempio, a creare podcast!
Eh, si! In questo podcast per festeggiare i primi sei mesi di lavoro ininterrotto di scrittura, registrazione e confezionamento del pacchetto podcast all inclusive golden premium, vi racconterò di come un soprano free lance, come me, sia arrivata a creare i podcast di Vita da Soprano.
Farò quindi come si fa sulle scene a specchio, una sorta di teatro nel teatro, di meta teatro, cioè di podcast nel podcast… un meta podcast insomma!

Ovviamente tutto ebbe inizio con la solita telefonata…
Ciao Anita, sono Alessandra. Guarda, sono disperata. Ho da rifinire il mio sito, www.alessandraborin.it e non so come fare! C’è scritto che ho fatto 400 concerti! Se non li avessi fatti io manco ci crederei, e chi è sta qua che fa 400 concerti?
Ci vogliono le prove, sai com’è la gente oggi, se non posti su Facebook qualcosa, se non metti i video su YouTube, non esisti! E poi come faccio a descriverli tutti? …come faccio a catalogarli? Sono tutti diversi vanno dal concerto nel bosco a quella volta che ho cantato vaffanculo in una galleria d’arte, al disco su Bach.
Ci ho pensato, ma niente e, comunque, le locandine non le scannerizzo! Sai che pizza e chi si mette a guardare, io non le guarderei. Come? Qualcosa di avvincente?
Beh, guarda ho fatto una breve descrizione di alcuni concerti, tipo le mie sensazioni ed emozioni, quando hai tempo hai voglia di venire a vedere?
Appena Anita, la mia web counselor, cioè senza di lei sono spacciata, giunse al cospetto del mio pc Lenovo-ma-non -troppo con il mio bel wordino compilato sul desktop in Time New Roman 14, iniziai a leggerle il contenuto …
Mmm, ma che simpatico, perché non fai un podcast?
Un po… che?
Un podcast! Ma dai Ale, non sai cos’è?
Eh, no! Non che non so cos’è… io, io c’ho da studiare sai il disco per la Tactus, gli autori inediti… e… e…
E fu così che venni a contatto con il mondo dei podcast!
Un universo meraviglioso, ricco dei più svariati e originali argomenti e di gente che fa podcast! Oh, c’è un sacco di gente che fa podcast! Annamobbene!
Il mondo dei podcast sembra la trasmutazione moderna della radio, è un luogo in cui la voce regna sovrana e lascia spazio all’immaginazione. Mi piacque subito.
Ok, fatta farò i podcast e ora?
Step 2. Imparare a usare un programma di registrazione e montaggio!
Ma che sei matta?
Ma guarda che è facile!
No, Assolutamente no!
Ciao Andrea, vorrei iniziare un progetto podcast, posso venire nel tuo studio a registrare ogni settimana? Si, un progetto podcast, simpatico no? Se oggi c’è la corsa a mostrarsi io preferisco farmi ascoltare… ok? Ci vediamo la prossima settimana, dammi tempo che scrivo qualcosa.

E così iniziai!
Eh, iniziai, ma subito emerse un problema non da poco!
Io sono un soprano, io canto… e mo’, come li imposto questi podcast?
Insomma… sono una novellina…che cosa faccio? Aiutooo!!!
Beh, Ale, dai calmati, ascolti quelli degli altri e copi, no? Come fanno tutti: COPIA!
Ricorda, Picasso ripeteva sempre che i buoni artisti copiano, ma i grandi artisti rubano!
A Picasso, ma che razza di consigli dai? Io non voglio rubare niente… si chiama ispirazione e rielaborazione dati! Allora vediamo…io ci voglio unire cultura e divertimento, ma deve essere tutto rigorosamente vero al 100%, sennò che vita da soprano è?
E così, mentre stavo rimuginando cosa inventarmi e come farlo, soprattutto, giunse dagli spazi siderali della mia memoria, insomma dal trapassato remoto, una musica lieve che iniziò a suonarmi in testa, prima piano piano, quasi impercettibilmente e poi sempre più forte, sempre più forte….
Ahhhhh, si! Il Racconta storie!!!!
Ma, sì!!! Ecco!!! Ecco… i miei primi maestri di teatro!! Loro! Loroooooooo!!! Avevo trovato la soluzione!!
Il Raccontastorie” era “una raccolta dei più bei racconti di tutti i tempi e di tutto il mondo” che venne pubblicata negli anni Ottanta.
Da piccola ho avuto la fortuna di crescere non solo con il teatro nella mia scuola, ma ascoltando queste magnifiche storie e le avventure del gatto Gobbolino, dell’Acciarino magico, dei Tre capri rochi, di Bastoncello, di Aldo nella magica Arcadia e tanti, tantissimi altri personaggi!!
In tutto erano 149 storie lette ed interpretate da famosi attori di cinema e teatro: Ottavia Piccolo, Franco Parenti, Gianni Quilico, Paolo Poli, Mariangela Melato, Lella Costa, Giulietta Masina, Oreste Lionello, Milena Vukotic, Giuliana De Sio, Giorgio Gaber, Sergio Fantoni, Paola Gassman, Ugo Pagliai eccetera eccetera! Attori di primo ordine che mi raccontavano le storie. Fantastico!

Ricordo quanto fossi affascinata davanti al mio mangia cassette nero e argentato nell’ascoltare le variazioni di intonazioni e la teatralità delle pause. Mi piaceva da matti il suono di un campanello quando si doveva girare la pagina.
Nella sua cameretta da sola, una bambina che dalla finestra guardava giocare gli altri bambini senza vere il coraggio di unirsi a loro, aveva come uniche amiche le bambole, queste audio cassette che ascoltava. ascoltava e riascoltava.
Ma che palle Borin, potevi divertirti almeno da piccola, no?
Eh, ero timida! Ma comunque, come vedi, se non avessi ascoltato ogni fiaba milioni di volte, forse oggi non ci sarebbero i podcast!
E così oggi le storie, per chi vuole ascoltare, le creo io e sono storie di vita vera… la mia e sono io a registrare e, appena posso, metto un “ding”.
Quindi a metà di novembre dell’annus horribilis 2020 era tutto pronto per l’avventura: materiale ce n’era a palate e lo stile era chiaro. Mancava solo l’immagine!

Nacque così la mitica la copertina di me assisa in trono tipo l’imperatrice dei tarocchi, il titolo Vita da Soprano in carattere Megrim e un bell’articolo sul giornale! Evviva, un battesimo niente male per un nuovo progetto tutto da fare!
Ma non è finita qui!

Non sapevo infatti della valanga di emozioni che mi avrebbe procurato lo scrivere e recitare, trovare la musica adatta a sottolineare ogni situazione dalla più aulica alla più assurda (in effetti, ma quante me ne sono successe?).
Non avrei immaginato il piacere intrinseco di sapere che qualcuno da qualche parte nel mondo sorride alle mie parole (alle mie sfighe pure) e che quindi il mio compito di artista, nonostante tutti questi barbari divieti, riesco ad assolverlo comunque, donando gioia e anche temi riflessione!
E non avrei creduto che svelando i veri dietro le quinte, molti potessero comprendere, finalmente, il mare, l’oceano di vastità di difficoltà e sfide in cui incappa quotidianamente un artista (quello vero) altro che bella vita!!!!!!
E non sapevo soprattutto di ricordarmi tutto, Oh, che memoria da elefantessa! Cavolo, mica lo sospettavo di avere un hard disc emozionale con tanti mega nel cervello!

Quindi, quando sei un’artista free lance, come me, non sai davvero quello che ti potrebbe capitare da un giorno all’altro! Potresti piombare, per una frase o un’idea tua o altrui, in avventure nuove che non sai come possono trasformarsi e trasformare la tua vita.
Dunque, benvenuti a questi sei mesi di podcast!!!!!
E dove mi porterà quest’avventura fatta di voce e musica, rielaborata in maniera diversa rispetto al canto? Non so, ma continuerà ancora perché mi diverto un sacco!
E quindi, signore e signori, arruolatevi, cari ascoltatori, ancora più numerosi nel mio esercito del buon umore per combattere la battaglia più grande contro la mediocrità della vita grigia che nessuno vi costringe a vivere. Ehi, dico a te, si, a te che mi ascolti! Dico a voi! E, come diceva il caro, vecchio zio Sam: I Want You!

Quindi arruolatevi e danzate, arruolatevi e cantate, arruolatevi e state vicini a chi sognando ad occhi aperti e molto seriamente, porta in giro per il mondo la propria arte urlando “sveglia umani, è la bellezza che salverà il mondo!
Io provo a salvarlo come posso, perché come dice un meraviglioso proverbio africano, nessuna strada porta ad un albero senza frutto!

Alla prossima.